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IPhone, mini-guida alle applicazioni indispensabili!
I settaggi che bisogna inserire nelle impostazioni di SwirlyMMS per inviare e ricevere gli MMS sono:
Se siete utenti TIM:
MMSC: mms.tim.it/servlets/mms:80
Proxy: 213.230.130.89
APN: mms.tim.it
Se siete utenti Vodafone:
MMSC: mms.vodafone.it/servlets/mms:80
Proxy: 010.128.224.010
APN: mms.vodafone.it
Se siete utenti Wind:
MMSC: mms.wind.it:9201
Proxy: 212.245.244.11
Discover
I formati dei file che possono essere trasferiti tramite questo programma sono:
Microsoft Office (Word, Excel, and PowerPoint), pagine Web PDF HTML RTF (Rich Text Format) RTFD , Unicode support Source code (C/C++, Objective C/C++, C#, Java, Javascript, XML, shell scripts, Perl, Ruby, Python, etc.), file video (H.264, MPEG-4, 3GPP, etc.) Audio (MP3 VBR, AAC, Audible, Apple Lossless, AIFF, WAV, CAF, etc.) Immagini (standard iPhone formats: GIF, PNG, JPG, TIFF, etc.).
Per gli utenti windows è necessario installare anche una applicazione (disponibile gratuitamente quì) su pc che permetta di inviare i file all’iPhone (per gli utenti Mac invece basta utilizzare safari).
Il funzionamento di questo programma è molto semplice, una volta avviata l’applicazione discover presente su iPhone, essa mostrerà un indirizzo simile a questo: “http://192.168.1.2:8888”, l’unica cosa da fare è scrivere quell’indirizzo nella barra degli indirizzi di discover (quello installato su pc) ed automaticamente sarete connessi al vostro iPhone per aggiungere o eliminare tutti i file e le cartelle che desiderate!
Scenari per il futuro
Facciamo adesso il punto della situazione, abbiamo risolto i maggiori problemi di cui era afflitto il nostro melafonino:
1) Possediamo due applicazioni che ci permettono di installare un’infinità di programmi di terze parti.
2) Possiamo finalmente sfruttare al meglio la videocamera effettuando anche video!
3) Siamo in grado di inviare e ricevere MMS da qualsiasi operatore telefonico.
4) Possiamo adesso sfruttare al meglio gli 8/16 GB di memoria del nostro iPhone memorizzando file e cartelle di ogni genere.
Cosa manca? Bè anche se il salto di qualità è enorme, qualche altra utility non guasterebbe, una tra tutti, la possibilità di trasferire file tramite bluetooth. Bene, anche a questo ci sarà rimedio 🙂 E’ infatti in corso lo sviluppo di un progetto tutto italiano, denominato iBluetooth, il quale metterà a disposizione tutte le funzionalità di scambio file bluetooth (OBEX). L’applicazione, a detta dello sviluppatore, dovrebbe essere disponibile tramite cydia, entro fine anno al costo di 2/3€.
Per qualsiasi ulteriore dubbio lasciate pure un commento 🙂
G-Speak, il no-touch screen che surclassa Microsoft Surface
Ricordate il nostro articolo sul fantastico sistema touch screen realizzato da Microsoft?
Bene, la nuova interfaccia messa a punto dalle Oblong Industries della California vi farà letteralmente rabbrividire.
La caratteristica principale di questa nuova tecnologia multi-touch sta nella mancanza del touch! Mi spiego meglio: è un pò come il passaggio da mouse ottico con filo a mouse ottico wireless, potete benissimo appoggiare il vostro mouse senza fili sul muro o su una qualsiasi superficie ed avrete lo stesso effetto; il sistema g-speak non prevede uno schermo touch sul quale spostare documenti, foto e file vari utilizzando semplicemente le mani, ma prevede la possibilità di farlo tramite gesti, letteralmente “in aria”, utilizzando appositi guanti rivestiti di sensori che rilevano movimenti ed aumenti di pressione.
Un approccio futuristico che ricorda Tom Cruise in Minority Report; non a caso John Underkoffler scienziato capo delle Oblong Industries è stato anche consulente tecnico del film in questione.
La cosa che maggiormente stupisce però, non è tanto l’approccio futuristico alle nuove tecnologie al quale in questi anni molte aziende ci hanno abituato, ma il fatto che questo progetto non è affatto un’alfa o una beta version, ma è già disponibile ad un prezzo calcolato su misura a chi ne fa richiesta. Inutile elencare poi le innumerevoli applicazioni che derivano da questa tecnologia.
Ma vediamo con un video messo a disposizione dalle Oblong Industries ciò che nemmeno mille parole direbbero:
Gmail or G-mail? This is the question…
In realtà, Google era già stato interdetta da un tribunale tedesco dall’usare il marchio Gmail in Germania in vitrù del fatto che un imprenditore, Daniel Giersch, nel 2000 (quattro anni prima della nascita di Gmail by Google) aveva già creato un servizio di posta elettronica molto simile registrato regolarmente con il marchio G-Mail. L’ “Alta Corte Regionale Anseatica” , infatti, aveva costretto Google ad utilizzare nel territorio tedesco un marchio diverso per il servizio offerto: GoogleMail.
Ora, però, l’Unione Europea ha decretato una nuova sentenza secondo la quale Google rischia di perdere il diritto d’uso del marchio Gmail in tutta Europa, in quanto troppo simile a quello dell’imprenditore tedesco (ciò che li differenzia è solo un trattino).
La sentenza non è definitiva: la decisione, infatti, potrebbe ancora essere impugnata dall’azienda di MountainView. Le numerose sconfitte giuriche subite da Google in merito al nome del proprio servizio postale (basti ricordare che anche in Gran Bretagna il colosso ha dovuto rinunciare al marchio originale a causa di un contenzioso con l’ “Indipendent Investment Research” e che, invece, in Italia il sito Gmail.it appartiene ad un’azienda nazionale che offre anch’essa un servizio di posta elettronica) potrebbero indurre l’azienda a rinunciare per sempre al marchio Gmail: in questo caso, gli utenti europei attuali conserverebbero gli account già attivi e i nuovi utenti si troverebbero a dover usare il dominio @googlemail.com.
Yahoo Vs Google – Sfida a colpi di video
Sono già alcuni giorni, infatti, che tra i media statunitensi girano voci di un possibile rilascio da parte di Yahoo, di una beta version per una piattaforma dedicata alla condivisione di video. Yahoo vorrebbe estendere la propria presenza anche nel campo video e sottrarre utenti a Google, la quale però non è certa ferma a guardare, anzi, come ci ha spesso abituati, le novità sono sempre nell’aria. Si annuncia infatti che a breve sarà possibile visualizzare i video di YouTube anche in tv, oltre alla nascita di un nuovo servizio dedicato agli utenti, per la creazione di siti web e blog personali, che permetterebbe facilmente di aggiungere video dal vasto archivio presente.
Yahoo però non si arrende e prosegue la sfida sul più redditizio dei mercati di Google: il web-advertising, la pubblicità in rete!
La mossa offensiva è stata l’acquisto di Maven Networks, un’azienda che ha sviluppato un sistema che consente di sovrapporre pubblicità sui video, una tecnologia che fa gola persino a big G.
Nonostante però, la grande voglia di ribaltare le posizioni, Yahoo deve affrontare la realtà, cercare di contrastare l’offerta vincolante di Microsoft da ben 42 miliardi di dollari e riportare il buon umore in casa dopo il licenziamento di ben 1000 dipendenti a fine 2007.
Accessibilità: ActionScript salverà Flash?
Spesso, però, le paure di dover effettuare un re-styling completo del proprio progetto sono in parte ingiustificate. Le novità e i successi di Macromedia nel campo dell’accessibilità sono infatti molti, tra i quali il più importante è sicuramente l’aggiunta di ActionScript! Si tratta di un linguaggio interno di Scripting basato su ECMAScript, tramite il quale è possibile aggiungere informazioni accessibili nelle proprie pagine web, che saranno in grado di interagire con strumenti quali Screen Readers (software in grado di analizzare ed interpretare immagini e video, rendendole accessibili anche a persone portatrici di handicap fisici).
Tra gli ulteriori ausili che Macromedia fornisce agli sviluppatori, troviamo, inoltre, un “Accessible Resource Center”, il quale fornisce esempi e tutorial che mostrano lo sviluppo completo di oggetti accessibili.
Per quanto riguarda, invece, la descrizione completa di un video o di un file audio, senza doverlo necessariamente modificare, una soluzione potrebbe essere l’utilizzo di un file xml opportunamente allegato.
Certo, il lavoro dello sviluppatore non è del tutto semplice, ma necessario in vista della tendenza che il w3c sta assumendo nei confronti di questa problematica. Bisogna aspettarsi, inoltre, continue novità in casa Macromedia, la quale non credo voglia rinunciare a quella buona fetta di mercato che offre lo sviluppo interattivo del web tramite l’utilizzo di Flash, anche se la tecnologia Ajax sta mettendo a dura prova la sua esistenza.
In attesa di novità però, non si può certo dire che la soluzione “Flash” sia la migliore attualmente disponibile per lo sviluppo di siti multimediali…
Il fenomeno Second Life, reale o virtuale?
Second Life come molti sapranno è una realtà virtuale tridimensionale, sviluppata dai “Linden Lab” alla quale chiunque collegato alla rete può accedere.
Così come induce a far pensare il nome, second life da la possibilità ad ogni utente di crearsi una seconda vita virtuale, tramite una propria trasposizione fisica (gli Avatar) e poter interagire con gli utenti di tutto il mondo. Second Life è un mondo virtuale ma non troppo, infatti i dollari simbolici che vengono utilizzati (Linden Dollar) hanno di virtuale ben poco, detengono infatti un proprio cambio di moneta rispetto al dollaro americano e possono fruttare ingenti guadagni come nella vita reale. Sono infatti già molte le multinazionali, gli stilisti (un esempio è Giorgio Armani che ha aperto uno store in Second Life) o addirittura i politici (Obama negli USA ma anche Antonio Di Pietro in casa nostra) che hanno fatto di questa “seconda possibilità di vita” una “seconda possibilità di guadagni”!
Tale fenomeno però accende spesso caldi dibattiti, ci sono state infatti numerose critiche da parte di psicologi che ritengono molto pericoloso l’effetto che SL sta avendo sulla società mondiale, in particolare tutto ciò potrebbe paradossalmente portare ad una crisi nella comunicazione reale che sfocerebbe nell’alienazione individuale.
In contrapposizione a tali critiche vi è però l’effetto che si sta registrando nel mondo scolastico ed accademico; diverse università, istituti linguistici e scuole hanno saputo fare di questo “nuovo mondo” il luogo ideale presso il quale trasferire tutte le attività che normalemte venivano effettuate in sede.
Rimane quindi un dubbio atroce, cosa accadrà in futuro? Saremo tutti chiusi in mini-appartamenti, collegati alla rete in stile “Matrix” nella quale poter svolgere tutte le attività della nostra vita? E se ciò accadesse, nascerebbero guerre ed infelicità anche in Second Life? Ci sarà un futuro Morpheus a liberarci da tale schiavitù?
Personalmente non so cosa accadrà, ma una vita con tutti i suoi problemi per me basta e avanza!
Microsoft Surface e le Touch-balls
Mary Jo Foley colpisce ancora!
Scherzi a parte, l’idea è affascinante anche se gli utilizzi pratici sembrano limitati rispetto al semplice tavolo a cui Microsoft ci aveva abituato negli eventi dimostrazione, mentre si fa strada l’idea di un utilizzo maggiormente riservato all’ambiente pubblicitario.
Chissà se a Redmond sapranno già quale futuro gli spetta… magari guardando in una sfera di cristallo… o come dice Punto Informatico, Microsoft Surface è una palla!